Camera d commercio di Bolzano
economia = futuro

Terminologia e tolleranze

Terminologia

  • contenuto nominale (in massa o in volume) di un imballaggio preconfezionato: il contenuto indicato sull’imballaggio, corrispondente alla quantità di prodotto che si ritiene debba contenere;
  • contenuto effettivo: la quantità, in termini di massa o volume, di prodotto che esso contiene realmente;
    Nota: per i prodotti la cui quantità è espressa in unità di volume, nelle operazioni di controllo il valore del contenuto effettivo preso in considerazione è quello alla temperatura di riferimento di 20 gradi Celsius, indipendentemente dalla temperatura alla quale sono stati eseguiti il riempimento o il controllo; questa disposizione non si applica ai prodotti surgelati la cui quantità è espressa in unità di volume;
  • lotto: si intende per lotto, in sede di controllo presso il fabbricante, “l’insieme degli imballaggi preconfezionati dello stessa quantità nominale, dello stesso modello e della stessa fabbricazione, riempiti nello stesso luogo” (generalmente viene assunto pari alla produzione massima oraria della catena di riempimento);
  • contenuto minimo tollerato: è il valore che si ottiene sottraendo dalla quantità nominale di un imballaggio preconfezionato il corrispondente errore massimo tollerato, previsto dalla normativa;
  • imballaggi preconfezionati difettosi: i singoli elementi del lotto, il cui contenuto effettivo sia inferiore al contenuto minimo tollerato.

Tolleranze

ll contenuto nominale indicato sugli imballaggi preconfezionati deve corrispondere al contenuto effettivo, entro le tolleranze stabilite dalle normative predette per le singole categorie di prodotti, in base ai seguenti criteri:

  • il rispetto dei valori di tolleranza fissati dalla normativa viene determinato non soltanto con riferimento al singolo imballaggio preconfezionato, ma all’intero lotto produttivo;
  • il contenuto effettivo degli imballaggi preconfezionati non deve essere inferiore, in media, alla quantità nominale; pertanto non è sufficiente che l’eventuale differenza del singolo imballaggio preconfezionato sia compresa nella tolleranza prevista, ma le differenze, con riferimento ad un certo lotto produttivo, devono essere distribuite in modo equilibrato intorno al valore della quantità nominale (vale a dire: se ho un elemento del lotto che presenta una differenza in meno, all’interno dello stesso lotto ce ne deve essere un altro che presenta una differenza analoga in più, in modo che il valore medio, calcolato su tutti i componenti del lotto, non risulti inferiore alla quantità nominale;
  • in base alla consistenza numerica del lotto, il numero degli eventuali imballaggi preconfezionati difettosi (vedi sopra) non deve essere superiore a dei valori fissati dalla normativa (c.d. criteri di accettazione/rifiuto);
  • nessuno degli imballaggi preconfezionati difettosi può presentare un errore in meno (differenza tra quantità nominale e contenuto effettivo), superiore a due volte la tolleranza ammessa (tali prodotti sono considerati non commerciabili).

Stralcio dalla direttiva 76/211/CEE riferito alle tolleranze dei preimballaggi:

 
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