Camera d commercio di Bolzano
Michl Ebner

Il divieto di sciare mette in pericolo le famiglie

Danni economici enormi

Data: 
Giovedì, 26 Novembre 2020
Ora: 

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte spinge per la chiusura delle zone sciistiche con la motivazione che le vacanze sugli sci favorirebbero i contagi, come successo nelle vacanze di Ferragosto. In realtà, in Italia il forte aumento dei contagi si è verificato a metà ottobre. Il divieto andrebbe a colpire soprattutto le centinaia di migliaia di famiglie che dipendono dal turismo invernale e cancellerebbe numerosi posti di lavoro. I danni economici sarebbero enormi, non solo per il settore degli impianti, ma anche per l’intero settore ricettivo, della gastronomia, del commercio, dei trasporti, dell’edilizia e dell’artigianato.

Il divieto di apertura dei comprensori sciistici causerebbe una notevole perdita del valore aggiunto per le zone sciistiche in Italia e sarebbe poco utile per la questione dei contagi, dato che sciare è uno sport praticato all’aria aperta, dove non si verificano contatti diretti tra le persone. Sciare non comporta perciò un maggiore rischio di contagio da Coronavirus.

“Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ritiene che le vacanze sugli sci siano automaticamente da associare a comportamenti sconsiderati e a noncuranti festeggiamenti, così come si è verificato a metà agosto. I contagi sono tuttavia rimasti stabili in modo lineare nei mesi di agosto e settembre (vedasi grafico) e sono cresciuti vorticosamente solo a metà ottobre, ben due mesi dopo il Ferragosto”, dichiara il Presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner.

Evoluzione della pandemia di Covid 19 in Italia

Negli ultimi mesi i gestori degli impianti di risalita in Italia hanno sviluppato un valido protocollo sulla sicurezza e applicato numerose misure per evitare il diffondersi dei contagi da Coronavirus. È stato concordato, inoltre, di limitare il numero di skipass giornalieri e di ridurre al 50 percento la capacità di funivie e cabinovie.

Anche nei rifugi e nei ristoranti devono essere rispettate numerose disposizioni sulla sicurezza. Molti locali hanno già effettuato imponenti investimenti per garantire agli ospiti la massima sicurezza contro il Coronavirus.

“Le zone sciistiche non dovrebbero rimanere chiuse nel periodo di Natale, né tantomeno dovrebbero essere vietate le vacanze sugli sci nello stesso periodo. Sciare è uno sport praticato all’aria aperta senza contatti con altre persone, perciò anche le aziende del mondo dello sci devono poter lavorare, così come gli altri settori economici, nel rispetto delle misure di sicurezza previste. Se la politica deciderà di chiudere le zone sciistiche andranno assolutamente previsti dei risarcimenti”, è convinto Ebner.

Se i comprensori sciistici saranno costretti a chiudere, bisognerà riflettere anche su chiusure in altri settori, come ad esempio nei centri commerciali o sui trasporti pubblici, dal momento che in questi spazi chiusi e ristretti entrano in contatto molte più persone di quanto non si verifichi sciando.

Inoltre, gli impianti di risalita sono giuridicamente equiparabili agli altri mezzi di trasporto pubblico. Se si vieta l’utilizzo di seggiovie e impianti a fune, andrebbe allora sospesa anche la circolazione di autobus, treni e aerei.Il divieto di sciare in Italia favorirebbe soprattutto i centri sciistici svizzeri, che nel frattempo sono già aperti. Ciò permetterebbe agli sciatori più appassionati di recarsi nei centri sciistici svizzeri. Tutta la questione risulta quindi poco sensata già solo considerando questo motivo.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Camera di commercio di Bolzano, persona di riferimento Alfred Aberer, tel. 0471 945 615, e-mail: alfred.aberer@camcom.bz.it.

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