Camera d commercio di Bolzano

Barometro dell’economia: clima di fiducia positivo nel commercio al dettaglio

Data: 
Giovedì, 25 Agosto 2016
Ora: 

Attualmente il clima di fiducia nel commercio al dettaglio altoatesino è molto buono. Lo rileva il barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Per l’anno in corso i commercianti prevedono un leggero aumento dei fatturati, con effetti favorevoli sulla redditività e l’occupazione. Il clima è positivo anche nel settore del commercio e della riparazione di veicoli.

 

Il clima di fiducia nel commercio al dettaglio migliora per il quarto anno consecutivo, con l’86 percento dei dettaglianti che conta di conseguire redditi soddisfacenti nel 2016. Rispetto allo scorso anno si prevede un incremento dei fatturati, nonostante la debole dinamica dei prezzi. Il volume d’affari dovrebbe crescere sia con la clientela locale sia con gli ospiti per effetto del buon andamento delle presenze turistiche. Secondo le imprese intervistate, il miglioramento della situazione economica e delle condizioni di accesso al credito porteranno un leggero aumento degli investimenti e anche per l’occupazione si prevede un andamento positivo.

Per quanto concerne le differenze tra le varie branche del commercio al dettaglio, l’indagine congiunturale rileva un clima di fiducia particolarmente buono per le farmacie e le drogherie. Anche i supermercati, i minimarket e i negozi di alimentari mostrano una redditività superiore alla media. Maggiori criticità emergono invece nel commercio di abbigliamento e calzature e nel commercio ambulante. In questi comparti la situazione varia molto da impresa a impresa e oltre un quinto dei commercianti si attende ancora una redditività insoddisfacente.

Nel settore del commercio e della riparazione di veicoli il clima di fiducia è molto positivo: quest’anno oltre il 91 percento delle imprese conta di conseguire redditi soddisfacenti. Tale quota è la più elevata sinora registrata per questo comparto nell’ambito dell’indagine congiunturale. Il motivo risiede soprattutto nella ripresa del mercato automobilistico. Già l’anno scorso in Alto Adige le nuove immatricolazioni sono aumentate del 7,5 percento (senza considerare le società di leasing) e quest’anno gli operatori si attendono un andamento ancora migliore. Ciò anche grazie agli ammortamenti maggiorati previsti dalla legge di stabilità per l’acquisto di veicoli aziendali. L’ottimismo è rafforzato dai dati riguardanti il mercato italiano dell’auto, che da gennaio a luglio 2016 ha fatto registrare un aumento delle immatricolazioni del 17 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, sottolinea l’importanza di garantire al commercio al dettaglio uno sviluppo sostenibile: “Il clima di fiducia resterà positivo se sapremo garantire ai commercianti delle città e dei piccoli centri condizioni favorevoli in cui operare. A questo proposito, la Provincia dispone ora di uno strumento molto importante, grazie all’attribuzione delle competenze in materia di pianificazione urbanistica del commercio.”

Per informazioni è possibile rivolgersi all’IRE, persone di riferimento Georg Lun, tel. 0471 945 708, e-mail: georg.lun@camcom.bz.it e Luciano Partacini, tel. 0471 945 700, e-mail: luciano.partacini@camcom.bz.it.

Seguono le prese di posizione dei rappresentanti delle associazioni di categoria

Walter Amort, Presidente dell'Unione commercio turismo servizi

“Il clima positivo nel commercio è la conferma della vitalità di un settore che, anche grazie alla sua struttura composta in larga parte di aziende piccole e familiari, ha saputo reagire alla crisi degli ultimi anni. La strada però è ancora lunga e la politica deve impegnarsi a sostenere il settore, garantendo un quadro giuridico chiaro, univoco e, soprattutto, valido per tutti.”

Federico Tibaldo, Presidente Confesercenti Alto Adige

“I dati positivi sul commercio al dettaglio riguardano la distribuzione organizzata e dotata di parcheggi, mentre si conferma la criticità del commercio tradizionale e dei mercati, che pur offrendo un servizio e merci di qualità, non riescono ad essere competitivi. Una moratoria di almeno cinque anni su nuove aperture della grande distribuzione consentirebbe di ripopolare i negozi chiusi, a beneficio anche dei residenti.”